Ho letto molti libri di Thomas Bernhard e mi sono trovato spesso a immaginare quale fosse il suo metodo di lavoro. Aveva un indice preciso, una successione di fasi, momenti e argomenti che, con pazienza e disciplina, approfondiva e sviluppava uno dopo l'altro? Oppure i suoi romanzi prendevano l'avvio da un incipit, o da una sensazione, e il suo compito di scrittore era quello di mettere su carta le conseguenze di quel primo mattoncino? Non ho sufficienti informazioni su Bernhard e non so come lavorasse. Ciò di cui sono certo, si tratta di una percezione nitida, è lo sforzo titanico che applicava per costruire quelle pagine così intense. I suoi test sono una coperta calda all'interno della quale il lettore viene avvolto, pagine e pagine che indagano, sviscerano, analizzano e verificano, situazioni apparentemente prive di significato. Lo sguardo di un personaggio trova spiegazione in una intera vita, di solito di infelicità, il gesto di un altro personaggio è la causa di altri gesti, altre azioni, altre parole, che, pagina dopo pagina, costruiscono situazioni letterarie profonde. Ciò di cui sono certo è che questo risultato è il frutto di una tensione inaudita, di un lavorio accanito, di una attenzione spasmodica, l'autore si è consumato, per offrirci una sola pagina che noi ammiriamo per la sua scorrevolezza.
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Oggi la rivista letteraria on-line IL FOGLIO LETTERARIO ha pubblicato una mia breve storia in versi dal titolo LA RAGAZZA DELL'ALIANTE. Si tratta di un racconto nuovo che ho espressamente scritto per questa rivista. Mi auguro che sia l'inizio di una collaborazione duratura. Per chi fosse interessato alla lettura del pezzo il link è http://www.ilfoglioletterario.it/la-ragazza-dellaliante-alessio-pasa/
Ho preso in mano questo vecchio libro. Sulla prima pagina da sempre segno la data e/o il luogo nel quale ho acquistato il libro Era il marzo del 1976, ed era il mio 302esimo libro. Negli anni '70 Pavese andava per la maggiore, erano moltissime le tesi universitarie sullo scrittore di Santo Stefano Belbo. Avevo acquistato il cofanetto completo di tutte le sue opere (20.000 Lire) e avevo letto sistematicamente tutti i 16 volumi, avevo ventuno anni. La "Bella Estate" è composta da tre racconti. Il secondo "Il diavolo sulle colline" è speciale. Una storia dove si incontrano tutti i fantasmi di Pavese, le notti sui Lungo Dora a Torino, amici facoltosi, ville, appunto, in collina, e donne, soprattutto, il suo maleficio principale. L'incipit de "Il Diavolo sulle colline" lo ricordo quasi a memoria
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