AUTODAFE' DI UNA MOGLIE

La pubblicazione sta richiedendo qualche tempo. Proprio la settimana scorsa ho inviato all'editore le correzioni definitive. Rileggendolo, più e più volte per cogliere le situazioni sulle quali intervenire, mi sono ritrovato dentro il disastro della coppia protagonista del romanzo, uso il termine "ritrovato" in quanto Autodafè l'ho scritto più di dieci anni fa. La storia, è raccontata in 129 quadri, e colgo questa occasione per riportarne uno, l'ottantacinquesimo

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La nostra vita insieme è stata un autobus rosso a due piani,
zeppo delle persone e delle cose del nostro matrimonio,
corre veloce, non si ferma ai semafori, tengono i finestrini aperti,
tutti hanno i capelli al vento, nei posti a sedere si sono accomodati gli anziani,
ci sono i miei nonni, e il professore di matematica delle medie di Francesca,
te lo ricordi, quello con la barbona bianca che fumava il toscano,
al piano di sopra c’è la squadra di calcio di Carlo,
con quell’allenatore biondo, tu sei alla guida,
discuti animatamente con tuo padre,
in piedi, aggrappato a un sostegno, tua madre è seduta dietro di te.
Io sono arrivata in ritardo e sono rimasta a terra, alla fermata.

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